Cosa intendiamo quando parliamo di “qualità”? Dare una risposta a questa domanda, apparentemente semplice, è in realtà più complesso di quanto possa sembrare. Non sorprende perciò il fatto che, a seconda delle circostanze, la qualità venga definita in maniera differente: buon rapporto costi/benefici, idoneità all’uso o allo scopo, fare la cosa giusta al momento giusto, insieme di caratteristiche che soddisfano le esigenze dei consumatori, assenza di difetti, conformità a standard, ecc.

Tutte queste definizioni indicano abbastanza chiaramente che il concetto di qualità è difficile da determinarsi in maniera univoca. Quel che è certo, però, è che le aziende devono continuamente offrire prodotti e/o servizi di alta qualità se vogliono avere successo nel lungo periodo. Oggi più che mai, infatti, la qualità è diventata una strategia di business fondamentale.

Nei laboratori di prova, la qualità può esser definita come conformità a determinate specifiche. In questo contesto, qualità significa che i risultati sono il più possibile accurati e affidabili. Naturalmente il laboratorio è un sistema complesso, che comprende tipi diversi di attività e coinvolge numerosi attori. Ciò significa che per raggiungere i più alti livelli di accuratezza e affidabilità, è necessario che il laboratorio esegua tutti i suoi processi e le sue attività in maniera appropriata. In tal senso, un sistema di quality management si rivela uno strumento molto importante per ottenere buone performance.

Il sistema di quality management del laboratorio agisce a livello organizzativo per implementare una quality policy generale, che include la gestione delle apparecchiature, delle forniture e delle scorte, la gestione degli aspetti economico-finanziari, l’aggiornamento costante e continuo del personale e il supporto al servizio clienti.

Un aspetto critico del sistema di qualità è l’assessment, ovvero il fatto che le performance siano misurate sulla base di uno standard. Da quando infatti l’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) ha ufficialmente iniziato ad operare a Ginevra nel 1947, l’industria ha cominciato a lavorare sulla base di determinati standard.

In termini di sistema di qualità del laboratorio, gli standard ISO rilevanti sono gli ISO 9000, che definiscono gli aspetti relativi al quality management, e l’ISO 17025, che specifica i requisiti generali che i laboratori di prova devono soddisfare per dimostrare di essere tecnicamente competenti e in grado di produrre risultati precisi e accurati.

L’obiettivo generale dello standard ISO è creare prodotti che garantiscano tutti lo stesso livello di qualità, a prescindere dall’azienda di provenienza, come lo stesso nome “ISO” suggerisce – “ISOS” deriva infatti dal greco e significa “uguaglianza” e “coerenza”.

A differenza dell’ISO 17025, l’ISO 9000 è uno standard generico per i sistemi di quality management applicabile a tutte le organizzazioni, indipendentemente dal tipo, dalla dimensione e dal prodotto/servizio offerto. Perciò l’ISO 9000 è certamente applicabile anche ai laboratori, ma in questo caso l’accento è posto sulla conformità ai requisiti del sistema di quality management adottato e non fa alcun riferimento ai requisiti tecnici richiesti al personale di laboratorio o ai processi.

Al contrario, l’accreditamento in base allo standard ISO 17025 richiede che si dimostri, come si è detto, la competenza tecnica che il laboratorio ha nel produrre dati e risultati validi. A tal fine, lo standard ISO 17025, pur non indicando esattamente come debbano svolgersi i processi di laboratorio, definisce una serie di requisiti che questo deve possedere, nonché una serie di risultati controllabili che lo stesso deve assicurare attraverso le proprie procedure.

In generale, possiamo considerare lo standard ISO 17025 come suddiviso in due macro-sezioni:

  1. Requisiti gestionali – fanno riferimento alle operazioni e all’efficacia del sistema di quality management all’interno del laboratorio.
  2. Requisiti tecnici – fanno riferimento alle competenze del personale, alle metodologie di analisi, alla strumentazione e ai rapporti di prova.

Ma perché un laboratorio di prova dovrebbe scegliere di accreditarsi secondo lo standard ISO 17025?

Le ragioni sono da ricercarsi nei numerosi vantaggi, anche in termini di business, che l’accreditamento secondo lo standard ISO 17025 comporta. Qui di seguito ne elenchiamo alcuni:

  • Ottenere un maggior numero di clienti: molte organizzazioni, sia pubbliche che private, si affidano infatti solo a laboratori accreditati.
  • Incrementare il prestigio nazionale e internazionale del laboratorio.
  • Migliorare la qualità dei dati e l’efficacia dei processi.
  • Avere una base per implementare altri sistemi di qualità, come ad esempio le Good Manufacturing Practices o le Good Laboratory Practices.

Chiaramente è doveroso ricordare che un laboratorio che non è accreditato può essere altrettanto competente quanto un laboratorio accreditato. Ma senza l’accreditamento ISO 17025 è davvero difficile dimostrarlo!