L’idea di creare macchine in grado di replicare l’intelligenza umana ha affascinato l’uomo sin dall’antichità, tant’è che compare già in alcuni miti greci, come quello di “Talo di Creta”. Ma è stato Alan Turing – l’uomo che riuscì a carpire tutti i segreti della macchina Enigma usata dai nazisti – che per primo inventò un test per verificare se una macchina potesse mostrare il tipo di comportamento intelligente osservato nell’uomo. Qualche anno dopo, nel 1956, John McCarthy coniò il termine “Intelligenza Artificiale” (AI).
Secondo la sua definizione, l’Intelligenza Artificiale è una branca dell’ingegneria avente per obiettivo la realizzazione di macchine intelligenti – intelligenti perché concepite per lavorare, reagire e comprendere il linguaggio esattamente come fanno gli uomini. Dall’epoca in cui Turing condusse il suo test, i computer sono diventati così intelligenti che spesso ci rivolgiamo a loro come se fossero davvero esseri pensanti. Difatti le macchine dotate di Intelligenza Artificiale sono oggi in grado di svolgere molti compiti, come riconoscere schemi complessi, sintetizzare informazioni, desumere conclusioni e fare previsioni – tutte attività che fino a non molto tempo fa si ritenevano esclusive dell’uomo.
Con l’espandersi delle capacità e potenzialità dell’AI è cresciuta anche la sua utilità in un numero sempre più ampio di campi e settori. Gli smartphone sono un ottimo esempio di applicazione dell’Intelligenza Artificiale. Nel prevedere ciò che un utente sta per digitare o nel correggere gli errori umani nello spelling, la macchina intelligente è al lavoro. Applicazioni come Siri che agiscono come assistenti personali, i GPS e le applicazioni Maps che indicano i percorsi migliori o più brevi per raggiungere una destinazione e danno informazioni sul traffico e sui tempi di percorrenza usano l’Intelligenza Artificiale.
Le applicazioni su telefoni o computer che prevedono le azioni dell’utente e danno anche suggerimenti pertinenti con le scelte effettuate, sono applicazioni di AI. Non servono altri esempi per dimostrare che l’Intelligenza Artificiale ha reso la vita di tutti i giorni molto più semplice.
Secondo una recente ricerca condotta da Sage* per comprendere come viene percepita l’AI, l’81% degli intervistati si è dichiarato ottimista circa le potenzialità di questa nuova tecnologia di rendere le nostre vite migliori in un prossimo futuro. E ciò per una ragione molto valida. L’AI offre infatti opportunità reali per aziende e persone, come ad esempio piattaforme per imprese e consumatori, app e interfacce che possono facilitare molte operazioni, migliorare l’efficienza delle aziende e informare in maniera più completa grazie alla raccolta di dati.
L’analista Gartner ha previsto che entro il 2020, l’85% di tutte le interazioni con i clienti avrà luogo senza l’intervento di un agente umano. Usando tecnologie come i chatbot – specialmente come interazione di primo livello con i clienti, prima di parlare al telefono con un operatore umano – si possono ridurre significativamente le perdite di tempo. I sistemi chatbot potrebbero dunque spingere i clienti a preferire la chat con i robot alla chiamata con l’operatore, eliminando così interamente il processo dell’“attenda in linea”. Cosa che, senza ombra di dubbio, tornerebbe comodo alla maggior parte della gente!