L’informatica pervade ormai la nostra vita. Tutti voi che state leggendo questo blog siete sicuramente utilizzatori di un sistema informatico, forse attraverso un telefono, una carta di credito contactless, una macchina, un televisore smart e molto altro, ma siamo certi che quasi nessuno di voi voglia “un sistema informatico”. Quello che gli utenti oggi chiedono è migliorare il modo in cui fanno qualcosa, che si tratti di pilotare un aereo di linea, di gestire un laboratorio, di comprare e vendere vestiti, azioni o qualsiasi altra cosa che vi venga in mente. Dunque il sistema che gli utenti vogliono di solito implicherà cambiamenti nel modo in cui le persone lavorano e interazioni con gli oggetti fisici e con l’ambiente. È in questo contesto che lo Human-Centred Design gioca un ruolo fondamentale.

Lo Human-Centered Design è un modo di pensare che pone le persone al centro del processo di progettazione, innovazione e implementazione di un software. Ciò che lo distingue da altri approcci di problem-solving è la sua ossessiva attenzione a comprendere la prospettiva delle persone che vivono un problema e i loro bisogni in modo OLISTICO. Ma le persone, si sa, sono dinamiche. Ciò significa che le esperienze e i comportamenti umani sono modellati dal contesto sociale, economico e culturale in cui si esplicano. Per questo lo Human-Centered Design richiede studi che tengano conto – oltre che dell’ergonomia del software – anche delle percezioni cognitive, emotive ed estetiche degli utenti, delle reazioni psicologiche durante l’uso e delle aspettative prima che il software venga effettivamente applicato. Comprendere l’essere umano con tutte le sue sfumature porta certamente ad un design migliore e più impattante e a soluzioni che soddisfano efficacemente i bisogni. Ecco perché è importante che esperti di campi e discipline molto diverse possano cooperare insieme e portare valore aggiunto all’ingegneria del software ed ecco perché il futuro delle aziende IT non può che andare in direzione della multidisciplinarietà e della contaminazione dei saperi.

Questi e molti altri argomenti sono stati discussi durante INTERACT 2021, la 18a Conferenza Internazionale sull’interazione uomo-computer, che quest’anno ha avuto luogo a Bari, e che annovera Eusoft tra i suoi sponsor. “Sense, feel and design” è stato il tema principale dell’evento, che ha evidenziato le sfide e le opportunità dello Human-Centred Design. A conclusione della conferenza, gli esperti si sono dati appuntamento a fra due anni… nel frattempo – ne siamo certi – il mondo (anche quello dell’informatica) sarà cambiato un bel po’!