Leggi la nostra visione sul cloud e su come migliorarne l’adozione.
Eusoft, azienda specializzata in LIMS da circa 20 anni, ha una significativa esperienza nei processi di migrazioni da soluzioni client-server a soluzioni web-based e su piattaforme completamente cloud-based, sostiene Pasquale de Tullio, international marketing specialist. ‘I nostri progetti LIMS partono da una conoscenza approfondita di ogni esigenza che il cliente ha. Questo ci permette di configurare il sistema per le loro specifiche esigenze e dimostrare ciascun benefit e per favorire l’adozione del cloud con la nostra offerta SaaS. In alcuni casi è il fornitore che deve indicare ai clienti come procedere ad una migrazione di un sistema di software come ad esempio un LIMS nel cloud, e quali benefici ci sono non solo di natura finanziaria (risparmio di costi), ma anche il miglioramento nei processi di supporto e la potenza di calcolo.’ de Tullio, aggiunge. ‘A differenza di soluzioni on-premise che possono avere una durata di, diciamo, da cinque a sette anni, il cliente che decide di passare a una nuova generazione di software ha la possibilità di accedere a soluzioni in cloud grazie all’innovazione in ambito informatico e del laboratorio. Con l’implementazione di una soluzione SaaS, i clienti possono essere pronti ad adottare l’innovazione e contribuire a migliorare le loro performance in maniera semplice.’
Con sede in Italia e nel Regno Unito, Eusoft ha rilasciato la prima versione re-ingegnerizzata della soluzione LIMS cloud-based, EuSoft.Lab, circa tre anni fa, de Tullio, spiega. Il tutto è partito da un programma di ristrutturazione che è iniziato nel 2009, la piattaforma SaaS è stata progettata per i clienti in diversi settori industriali, tra cui Food&Beverage, Oil&gas, ambientale e chimica e altri settori. ‘Abbiamo anche continuato a rispondere ai bisogni dei vari settori con il lancio al Paperless Lab Academy del 2015 di un’applicazione mobile che permette agli utenti di caricare i risultati e monitorare i progressi dei campioni da uno smartphone o tablet. Questo è importante non solo per attività svolte fuori dal laboratorio come per esempio quelle svolte nei punti di prelievo, ma aiuta anche la collaborazione e la flessibilità che non possono essere generalmente ottenute utilizzando soluzioni on-premise.’
Questa sezione fa parte de l’articolo pubblicato su Scientific Computing (febbraio/marzo 2016). Leggi l’articolo.